BIRRE
L’Ungheria ha una discreta tradizione nella produzione della birra. Negli ultimi anni stanno prendendo sempre più piede i cosiddetti microbirrifici, cipè produttori di birra artigianale, in cui si possono trovare anche accostamenti particolari, come birre aromatizzate alla frutta,birre di miglio o anche al mosto di vini, come il caratteristico Korty, una birra fermentata con il famoso Tokaji Aszú.
Non mancano birre industriale di buon valore:
Soproni
Appartiene alla Heineken, ma è di produzione ungherese, svolta nella città di Sopron, al confine con l’Austria.
Dreher
Nota anche in Italia, ma devo dire che quella venduta in Ungheria è una birra estremamente migliore da quella “italiana”. Prodotta a Kőbánya, il X distretto di Budapest.
La stessa azienda produce anche la Arany Ászok, molto comune e popolare in città.
Borsodi
E’ la terza birra in ordine di importanza. Prodotta nel piccolo villaggio di Bőcs, nei pressi di Miskolc.
Queste sono i tre maggiori produttori più importanti dell’Ungheria, ma le prime due si contendono il mercato nazionale con fortissimi impegnai commerciali, arrivando a sponsorizzare i grandi eventi sportivi e musicali della nazione.
Tra loro la competizione è così forte, che (come capita per le due grandi aziende di cola americane) arrivano a darsi battaglie di esclusiva nei singoli locali, al punto che se in un locale trovate una, sicuramente non troverete l’altra.
Altre due importanti aziende ungheresi sono la Pécsi Sörfőzde (posizionata a Pécs, nel sud del paese, con la sua Szalon e la Ilzer Sörgyár, con sede produttiva a Monor, a circa 35 km a sudest di Budapest.
VINI
I vini ungheresi forse non arrivano alla qualità di quelli italiani, ma sono comunque molto interessanti e con una grande tradizione.
In Ungheria ci sono 22 regioni storicamente vinifere che producono 4,2 milioni di ettolitri di vino ogni anno. Le regioni più famose sono quelle di Tokaj, del Balaton, di Villány e di Eger.
Tokaji Aszú
E’ il vino ungherese più famoso al mondo. Un passito botritizzato (cioè prodotto con uve colpite da particolari muffe nobili che cedono al vino profumi molto caratteristici e di qualità), caratteristica che lo rende quasi un liquore.
Definito “il re dei vini, il vino dei Re”, da Luigi XIV di Francia, non si può non conoscere almeno di nome questo vino.
Anche l’origine di questo vino, è avvolto da racconti mitologici e leggendari. Si dice che in un’abbazia ungherese era stata appena raccolta l’uva, quando i monaci furono costretti ad abbandonare il luogo sacro, per una delle tante invasioni turche.
Quando i monaci tornarono, trovarono l’uva ormai appassita e ammuffita, ma decisero di farne lo stesso il vino. Nacque così il Tokaji Aszú.
Bikavér
Il nome significa “Sangue di Toro”. Prodotto in più regioni, il più famoso è quello di Eger detto “Egri Bikavér”. Un rosso piuttosto corposo e forte.
Anche su questo vino è legata una leggenda. La città di Eger era ormai assediata dai Turchi e i difensori erano ormai prossima alla capitolazione. Così tentarono una sortita, ma per darsi coraggio si diedero soto con grandi sorsate di vino.
La disperazione o l’ebbrezza fecero si che gli ungheresi riuscirono a sconfiggere e mettere in fuga l’esercito nemico.
I Turchi, vedendo la forza e il coraggio con cui gli ungheresi si lanciarono nella battaglia, e vedendo le loro barbe macchiate del rosso del vino, pensarono che per essere così coraggiosi, i loro nemici avessero bevuto sangue di tori.
Kadarka
Un rosso proveniente da uve autoctone con lo stesso nome.
Kékfrancos
Un vino rosso, le cui uve sono anche alla base del Bikavér.
Olaszrizling
Vino bianco. Da notare che la traduzione è “rizling italiano”, anche se l’origine di questa uva pare sia austriaca.
Furmint
Vino bianco prodotto con uva autoctona con lo stesso nome.
Non mancano produzioni di vini più internazionali come il Cabernet o il Merlot.
PÁLINKA
Il distillato nazionale, che viene prodotto dalla fermentazione della frutta.
Qualunque tipo di frutta è adatto ad essere trasformato in Pálinka ed è una tradizione talmente radicata che è facile trovare famiglie che lo producono in maniera artigianale e per proprio consumo.
Più recentemente è stata prodotta la pálinka dalla vinaccia, detta “Törkölypálinka”, in pratica l’equivalente della nostra grappa. Ne viene fuori, comunque una grappa più morbida rispetto a quelle italiane.
Su questo distillato esiste una cultura molto forte e ci sono varietà bariccate, ad alto invecchiamento, arricchite con miele ed altre varietà più o meno fantasiose. Questo fa sì che esistono tipi di pálinka dal prezzo di pochi euro e varietà dal costo molto esagerato.
UNICUM
Il più famoso amaro ungherese. Si trova facilmente anche in Italia, ma Budapest potete trovare anche un’altra varietà più dolce, più morbido e con maggiore sentore di agrumi: l’Unicum Next.
LIMONADÉ
Bevanda fresca e dissetante particolarmente adatta all’estate. Non è una semplice limonata, perché può essere arricchita di pezzetti di frutta pestati, foglie di menta ed altri ingredienti. Lo stesso limone può essere sostituito da altri frutti, come arancia, frutti di bosco o altro.
Non ne esiste una ricetta, ma ogni bar, caffetteria o semplice casa, ne ha una sua particolare versione.
FRÖCCS
Il fröccs è una bevanda dissetante a base alcolica. E’ composta da una miscela di vino e acqua di soda. La composizione dei due liquidi può variare da un 10% ad un 90% di vino e può variare anche il quantitativo totale di liquido. Ogni particolare combinazione, assume un particolare nome, arrivando ad avere oltre 20 denominazioni diverse di fröccs, in un dedalo di nomi, la cui comprensione può diventare complicata anche per un ungherese.
Di fatto, la situazione pratica è molto più facile, perchè se ne chiedete, è molto probabile che il barista di turno vi chieda semplicemente quanta acqua volete (o ancora più semplicemente farà di testa sua).
FORRALT BOR
E’ il vin brulè. Un vero toccasana nelle fredde giornate invernali, quando la temperatura scende anche sottozero ed è molto facile da trovare, sia nelle bancarelle, sia nei bar/pub.
Viene fatto facendo bollire il vino (che può essere rosso o bianco), con agrumi, frutta, spezie e zucchero. Dopo una giornata passata all’esterno, può ridarvi vigore e forza di continuare le passeggiate, oltre al calore.
Avete paura di ubriacarvi? In realtà, il bollore fa perdere tantissimo alcol e alla fine resta una bevanda molto meno alcolica di quello che si può pensare.
Succhi di frutta
E’ molto usato in Ungheria, al punto che non è raro che venga servito a tavola al posto dell’acqua, dove magari viene allungato, proprio con l’acqua per accompagnare il pasto.
Diversi frutti utilizzati, anche frutti rossi e uva. Ma il più utilizzato è sicuramente il succo di mela.