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PONTI

(Hidak)

 

Ponte delle Catene

(Széchenyi Lánchíd)

 

E’ il ponte più antico della città e sicuramente il più famoso, al punto di esserne diventato uno dei simboli.

Fu fortemente voluto dal conte István Széchenyi (di cui porta il nome) e la sua costruzione fu iniziata nel 1839 su progetto di William Tierney Clark e fu inaugurato nel 1849.

Nel 1945 fu abbattuto dai tedeschi, allo scopo di fermare l’avanzata dell’esercito sovietico. Così al termine della guerra fu ricostruito e riaperto al centenario della sua prima inaugurazione, cioè nel 1949.

Nei giorno di festa nazionale viene addobbato con bandiere nazionali e viene chiuso al traffico automobilistico, diventando un percorso pedonale.

Anche quando il ponte è aperto alle automobili, però, è possibile il passaggio pedonale attraverso due “marciapiedi”, che passano esternamente ai piloni e che offre una piacevole veduta sul fiume.

Lungo 375 metri, unisce Széchenyi István tér a Pest (V distretto) con Clark Ádám tér (I distretto), da cui è possibile accedere alla Collina del Castello, grazie alla Funicolare.

 

 

 

Ponte della Libertà

(Szabadság híd)

 

Fu costruito tra il 1894 e il 1896 su progetto di János Feketeházy e fu inaugurato alla presenza dell’imperatore Francesco Giuseppe, da cui per alcuni anni, il ponte prese il nome.

Buttato giù dall’esercito tedesco in ritirata, fu ricostruito l’anno successivo, secondo il progetto originale.

Attualmente sul ponte circolano anche i tram e si teme che il traffico possa essere esagerato per la struttura, al punto che si pensa che debba essere chiuso al traffico e destinato ai soli pedoni.

I piloni sono ornati dal Turul, uccello mitologico, simbolo del Paese e dallo stemma ungherese, sovrastato dalla Corona magiara.

E’ lungo 333,6 metri e unisce Fővám tér (tra V e IX distretto), ultimo tratto della kiskörút, dove è posizionato il Grande Mercato Centrale e Szent Gellért tér, nell’ XI distretto, dove sorge l’Hotel Gellért, con le sue famose terme e da dove si può salire verso la Citadella.

 

 

 

Ponte Elisabetta

(Erzsébet híd)

 

Costruito tra il 1897 e il 1903, era un ponte molto decorativo che ricordava molto il Ponte della Libertà, anche se meno ornato. All’epoca della costruzione aveva il record di ponte a sospensione (ovvero senza piloni) più lungo al mondo.

Anche questo fu abbattuto nel 1945 dai nazisti sotto l’avanzata sovietica e fu ricostruito tra il 1961 e il 1964 su progetto di  Pál Sávoly, nella sua forma attuale e molto moderna.

E’ la più importante arteria automobilistica che collega Buda e Pest e fino al 1973 potevano circolare anche tram e camion, quando poi fu vietato l’accesso a questi mezzi, per pericolo di danni strutturali.

Lungo 378,6 metri unisce Kossuth Lajos utca nel V distretto (passando al di sopra di Piazza 15 Marzo) a Döbrentei tér, nel I distretto. In questa piazza c’è una stata della Regina Elisabetta (più nota da noi come Principessa Sissi) e da questo lato del ponte è possibile salire verso la Citadella, passando alle spalle della statua di San Gellért, che guarda verso il ponte.

 

 

 

Ponte Margherita

(Margit híd)

 

Progettato da Ernest Goüin, fu costruito tra il 1872 e il 1876. Questo ponte ha la caratteristica di avere tre estremità. Infatti, oltre ad avere un estremo su Pest ed uno su Buda, grosso modo dal centro del ponte, parte un terzo braccio (anche se molto corto) che conduce sull’isola Margherita, da cui il ponte prende il nome. Altra caratteristica è che i due bracci principali, non formano una linea retta, ma sono distanziati tra loro di un angolo di 165 gradi. Si racconta che questa strana forma sia dovuto al fatto che il terzo braccio sia stato inserito nel progetto in un secondo momento, quando già erano stati scelti i punti di arrivo sulle due rive del Danubio e quindi tale forma sia stata una necessità per avvicinarsi quanto più possibile all’isola.

Anche questo ponte è stato danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, ma in maniera diversa rispetto agli altri. Difatti, nel novembre 1944, una esplosione accidentale distrusse l’arco orientale del ponte, causando anche la morte di 600 civili e 40 soldati tedeschi.

Nel 1948 fu finalmente ricostruito il ponte, utilizzando gran parte del materiale, recuperato dal letto del fiume.

Ha una lunghezza totale di 607,6 metri e fa parte della nagykörút, unendo Szent István körút a Pest (confine tra V e XIII distretto) e Margit körút a Buda (II distretto).

 

 

 

Ponte Árpád

(Árpád híd)

 

Progettato da Kossalka János nel 1903, la costruzione di questo ponte è stata molto travagliata.

La gara di appalto si ebbe solo nel 1929, ma la sua costruzione cominciò nel 1939. A causa della Guerra Mondiale, poi, la costruzione fu abbandonata quando ancora non era stata resa utilizzabile. Così, questo ponte ha il primato di essere stato l’unico a non essere stato abbattuto per mano dei tedeschi e giungere incolume alla fine delle ostilità. Nel 1948 sono ripresi i lavori conclusisi nel 1950, quando finalmente il ponte fu inaugurato con il nome di Sztálin, nome che poi diventò Árpád nel 1958. Tra il 1980 e il 1984 fu poi trasformato e modernizzato nella sua forma attuale, grazie al progetto di Károly Széchy.

Il ponte Árpád passa sopra due isole: l’isola Margherita (alla quale è collegata da una rampa rotabile) e l’isola di Óbuda, alla quale, però, non ha accesso.

Lungo 981 metri, collega Róbert Károly körút a Pest (XIII distretto) con Flórián tér  e Vörösvári út a Buda (III distretto).

 

 

 

Ponte Petőfi

(Petőfi híd)

 

Fu costruito tra il 1933 e il 1937 su progetto di Pál Álgyai Hubert e prese il nome di Ponte Miklós Horthy, fino al 1945, quando fu distrutto dalle truppe tedesche.

Fu così ricostruito al termine del conflitto mondiale e di nuovo aperto al traffico nel 1952, quando gli fu assegnato il nome del poeta ungherese Sándor  Petőfi.

Lungo 378 metri, unisce Ferenc körút a Pest (IX distretto) e Irinyi József utca a Buda (XI distretto).

 

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