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CHIESA NELLA ROCCIA

(Sziklatemplom)

Una chiesa letteralmente scavata nella roccia, situata lungo le pendici della collina Gellért, a dominare la piazza sottostante e il Ponte della Libertà. Ad essa è connesso anche un monastero. Un luogo sacro testimone della politica dell’immediato dopoguerra, subendo una chiusura forzata durante il periodo comunista.

 

 

Storia

 

La chiesa fu costruita sul modello della Grotta di Lourdes nel 1926 da Kálmán Lux affinchè ospitasse monaci paolini. Nel 1934, 15 monaci di ritorno dall’esilio in Polonia tornarono a Budapest e presero posseo della chiesa. Da questo momento il legame tra la chiesa e la Polonia diventa indissolubile ed è ben ricordato all’interno della stessa struttura.

Durante la guerra mondiale, questi spazi furono anche utilizzati come ospedale da campo da parte dei nazisti.
Al termine della guerra, nel 1951, il Governo comunista accusò il monastero e i monaci di tradimento. Il padre superiore Ferenc Vezér fu condannato a morte e gli altri frati furono imprigionati. Le attività religiose vennero sospese e l’ingresso della grotta fu completamente murato.

Solo nel 1989 chiesa e monastero fu di nuovo riaperti, con la benedizione da parte di Papa Giovanni Paolo II.

 

 

Esterni


Dall’esterno la chiesa si presenta come una grotta con ingresso ad arco, chiuso da una cancellata di ferro. Davanti all’ingresso una curiosissima statua di santo Stefano, di carattere naif.

Dal lato opposto della roccia, si affaccia il monastero, ben visibile dal Danubio, sovrastato da una guglia conica.

L’intero complesso è situato sulle pendici della collina Gellèrt e domina Szent Gellért tér e il Ponte dellea Libertà, che si trova sotto di esso, mentre come già detto, il monastero si affaccia sul Danubio.



Interni


Negli interni sono ricordati i forti legami con la Polonia e l’amicizia secolare tra il popolo ungherese e quello polacco. Infatti, già entrando, a sinistra, si può ammirare una copia della Madonna Nera di Czestochowa e un dipinto rappresentante l’aquila polacca.

La vera e propria chiesa è scavata nella pietra e le pareti sono lasciate naturali, con la roccia a vista.

L’altare in granito è stata opera di Győző Sikot. Una targa ricorda i nomi dei campi di concentramento e i nomi delle città che diedero asilo ai rifugiati polacchi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Molto particolare ed interessante è una cappella, in cui tutti gli oggetti, dal confessionale, all’altare, alle panche, agli arredi sacri, furono costruiti in legno chiaro da un fedele, come atto di fioretto.

 

 

Giorni ed orari di apertura

 

Dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 19.00 (a gennaio fino alle 17.00)

 

 

Biglietti

 

Prezzo sconosciuto

 

 

Guide e audio guide

 

E’ disponibile audio guida in italiano.

Non sono previste visite guidate.

 

 

Posizione

 

La Chiesa  si trova in Szent Gellért rakpart 1, nell’XI distretto.

 

 

Come raggiungerla

 

Innanzitutto si deve raggiungere Szent Gellért tér: metro verde – tram 47 e 49 – fermata “Szent Gellért tér“.

Da questa piazza, di fronte al Ponte delle Catene si apre Kelenhegyi út, che è la strada che costeggia l’Hotel Gellért dal lato settentrionale (guardando l’hotel, la strada è a destra). Si deve imboccare questa strada e dopo pochi metri si aprono diversi sentieri in salita. Si comincia a salire e si imbocca una stradina carrabile a destra (che torna verso il Danubio) che prende il nome di Sziklatemplom út. Questa strada termna proprio davanti all’ingresso della chiesa.

 

 

Sito ufficiale

 

http://www.sziklatemplom.hu/

(ungherese)

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