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PALAZZO REALE

(Budavári Palota)

Detto anche Castello di Buda, questo splendido palazzo non può non può non attirare lo sguardo mentre si passeggia lungo il Danubio dal lato di Pest. Situato sulla collina di Buda, nel distretto I, sul Quartiere del Castello, si affaccia a guardare il lento scorrere del fiume che attraversa la città e con la meravigliosa illuminazione che lo fa risplendere dopo il tramonto, sicuramente non mancherà di restare impressa nella mente e nei ricordi dei turisti e rappresenta una delle immagini che caratterizzano la città.

 

 

Un po’ di storia.
 

Le prime tracce di questo monumentale palazzo risalgono al XIV secolo e sono dovute a Stefano, duca di Slavonia. Fu, però, Re Sigismondo ad ampliarlo tra il 1410 e il 1420 e dargli un’impronta regale, in stile gotico. Successivamente Re Mattia Corvino fu l’artefice di un successivo grande ampliamento, dandogli un tocco rinascimentale. Sotto la guida di questo re, il palazzo fu sede del più grande centro rinascimentale a nord delle Alpi e molti umanisti, artisti e artigiani, per lo più italiani, furono attirati alla sua corte. Da questo momento, la vita dell’edificio è un continuo susseguirsi di complete distruzioni, saccheggi e incendi e successive ricostruzioni, a partire dalle invasioni turche del 1526, 1529 e del 1541, quando Buda diventò definitivamente parte dell’Impero Ottomano.

I successivi tentativi di riconquista da parte delle forze alleate cristiane, portarono ulteriori danni e parziali crolli al Palazzo, fino alla quasi totale distruzione durante l’assedio del 1686, quando un colpo di cannone colpì la polveriera, la cui esplosione causò la morte di 1500 soldati turchi e di conseguenza la fine dell’assedio di Buda e la riconquista della città da parte dei cristiani.

 

Nel 1749 ricominciò la costruzione del Palazzo ad opera del conte Grassalkovich, come gesto di amicizia tra gli Aburgo e la nobiltà ungherese che aveva sostenuto la regina Maria Teresa durante la guerra di successione austriaca. Purtroppo, la struttura venne nuovamente danneggiata nel 1810 a causa di un incendio.

 

Nel 1848 ci fu una nuova rottura dei rapporti tra il governo ungherese e la dinastia austriaca e questo portò all’assedio del palazzo da parte dell’armata ungherese che colpì con pesanti colpi d’artiglieria il palazzo, che era diventato l’ultimo baluardo difensivo. Questo portò ancora una volta alla distruzione degli interni del palazzo. Una ulteriore ricostruzione avvenne tra il 1850 e il 1856. Ricostruzione che diede all’edificio un’impronta neoclassica.

 

In seguito all’ascesa al trono austriaco dell’imperatore Francesco Giuseppe e l’intercessione della consorte Elisabetta (più nota da noi con l’affettuoso nomignolo di principessa Sissi) i rapporti tra ungheresi e Asburgo divennero di forte amicizia, fino all’incoronazione, avvenuta nel 1867 nella vicina Chiesa di Mattia, di Francesco Giuseppe e Elisabetta come Re e Regina di Ungheria. Da questo momento la città di Buda ebbe una grandissimo sviluppo economico e il Palazzo Reale ebbe il suo periodo più florido con ulteriore ingrandimento della struttura reale, iniziato nel 1890 e i cui lavori furono affidati all’architetto ungherese Miklós Ybl, ma furono completati dal suo successore Alajos Hauszmann. I lavori terminarono nel 1912 e finalmente il palazzo assunse la forma che conosciamo tuttora.

 

Purtroppo il destino di questo fantastico palazzo non aveva ancora completato il suo percorso e durante la Seconda Guerra Mondiale, il Palazzo fu ancora scenario di guerra, con l’assedio avvenuto tra il dicembre 1944 e il febbraio 1945, che vide alla sua conclusione l’edificio ridotto ad un cumulo di rovine (come d’altra parte, quasi tutto il Quartiere del Castello). La definitiva ricostruzione cominciò nel 1950 ed è terminata negli anni 80. In questo periodo è stato recuperata anche la parte più antica dell’antico castello, di epoca medioevale. Purtroppo, la ricostruzione ha recuperato i danni avvenuti alla struttura stessa, ma gli splendidi interni e i bellissimi arredi sono andati completamente distrutti, tranne qualche raro pezzo che adesso è conservato nei musei cittadini.

 

 

Gli interni

 

Come è stato detto, degli sfarzi delle sale interne non è rimasto nulla e le ali del Palazzo attualmente sono solo spazi che però ospitano interessanti collezioni:

- Gli edifici A, B, C e D sono sede della Galleria Nazionale.

- L’edificio E accoglie il Museo Storico di Budapest.

- L’edificio F ospita la Biblioteca Nazionale Széchényi.

 

Unica eccezione è data dal Museo Storico, in cui, oltre alle collezioni, è possibile vedere parti della zona medievale dell’antico castello, tra cui spiccano alcune sale, le celle delle prigioni, alcuni tratrti delle mura fortificate, una splendida cappella barocca e i giardini situati all'interno dei medievali "zwingers" (cioè recintati da mura di protezione).

 

 

Gli esterni

 

Gli spazi esterni del Castello, invece, possono essere ammirati nella loro interezza.

 

Il lato principale è la facciata Hillebrandt che si trova sul lato orientale e si affaccia sul Danubio. Il piazzale davanti è il Terrazzo Savoia ed è ornato al centro da una statua equestre di Eugenio di Savoia, ricordato per essersi distinto nella liberazione dei territori ungheresi occupate dai Turchi durante il XVII secolo.Da questo bellissimo terrazzo si gode una interessantissima visuale sul Danubio e la città di Pest. La sua posizione, infatti permette di ammirare un panorama che abbraccia tutto il centro della città e i suoi principali ponti.

Sul lato settentrionale del piazzale c’è uno degli accessi allo stesso palazzo: la scala degli Asburgo, caratterizzata da un cancello di ferro alla cui estremità è situata la statua del Turul, un grosso rapace mitologico, simbolo della cultura magiara che gioca un ruolo fondamentale nella mitologia magiara. E’ rappresentato con le ali spiegate e una spada tra le zampe e naturalmente proteso verso il paesaggio sottostante.

 

Dal terrazzo, tra gli edifici B e C si apre una imboccatura che porta nel lato posteriore e che sbocca nel cortile esterno, detto Cortile Hunyadi, abbellito da molte aiuole molto ben curate. Il nome Hunyadi era il nome del casato al quale apparteneva Mattia Corvino che è stato il Re che ha dato la svolta rinascimentale alla città e che più di tutti ha contribuito alla svolta culturale e sociale della città e la crescita del Palazzo Reale.

In questo cortile possiamo vedere ed ammirare due splendide chicche.
- La statua del palafreniere, in cui si vede la figura di uno stalliere nell’atto di addomesticare un cavallo. E’ originale che all’interno di un palazzo reale venga, in un certo senso, consacrata la figura di una persona non aristocratica e addirittura un modesto lavoratore. Il motivo è legato al fatto che una parte del castello era sede di una scuola di equitazione. Segnale, questo, dell’immensa passione che gli ungheresi hanno per il cavallo.

- La fontana di Mattia, che è una fontana ornata da diverse statue che rappresentano il re Mattia Corvino al termine di una battuta di caccia, costruita da Alojs Stróbl nel 1904. Al centro, in alto si vede il sovrano con le catture della caccia ai suoi piedi.

In basso, nell’atto di abbeverarsi, tre cani da caccia. La storia ci narra che re Mattia aveva tre cani da caccia preferiti e a cui era molto legato, che morirono nel corso di una battaglia.

Alla destra del regnante, seduto con un falco sulla gamba e un cane al suo fianco, è rappresentato un personaggio italiano: il letterato e umanista Galeotto Marzio, che fu uno dei tanti personaggi che arricchirono la corte di Re Mattia.

Ci sono ancora altre figure nella fontana, ma la più affascinante è una figura femminile che si trova sul lato opposto a galeotto Marzio. Si tratta di una contadina di Ilonka che secondo una leggenda si innamorò del re, mentre questo era a caccia in incognito. Quando la ragazza scoprì che quel giovane era il re, capì che il suo sogno d'amore sarebbe stato impossibile e cadde in una profonda disperazione (secondo un'altra versione, invece, la ragazza si uccise per la vergogna).

 

Sul lato meridionale del cortile si apre un imponente arco che porta al cortile interno. Tale arco è difeso dalle statue di quattro leoni (due per lato) che danno il nome al cortile interno, che infatti è detto Cortile dei Leoni. Questo è completamente attorniato dalle ali C, D, E ed F del Palazzo. In questo spazio in estate si tengono anche manifestazioni equestri ed altre interessanti manifestazioni gastronomiche e artigianali. Su questo spiazzo si aprono gli ingressi del Museo Storico e della Biblioteca Nazionale.

 

Dal Terrazzo Savoia si apre un percorso che, dopo un largo giro nella zona meridionale della collina, arriva fino a Clark Ádám tér, accanto alla stazione inferiore della funicolare. Questa passa attraverso la Grande Rondella, un bastione difensivo circolare del diametro di 33 metri, risalente al XV secolo, ma recuperato solo nel 1950. Il suo scopo era di difendere il Castello dall’attacco di eventuali asseianti ed era stato costruito in previsione di un attacco da parte degli Ottomani.

Accanto ad essa c’è una torre quadrata alla cui base un arco permette il passaggio della strada. Probabilmente aveva funzione di Corpo di Guardia.

 

 

Come raggiungerlo

 

Ci sono diversi modi per raggiungere il Palazzo Reale.

 

Con l’autobus.

- Da Széll Kálmán tér (fermata della metro rossa): Autobus 16, 16A e 116, con discesa alla fermata “Dísz tér” (5 fermate – 7 minuti).

- Da Deák Ferenc tér: Autobus 16, con discesa alla fermata “Dísz tér” (5 fermate – 9 minuti).

 

Con la funicolare (Budavári Sikló) da Clark Ádám tér. La stazione superiore si trova in Szent György tér, di fronte alla scala degli Asburgo.

 

A piedi.

Da Clark Ádám tér, guardando la stazione della funicolare, si po’ vedere a sinistra un bellissimo mosaico rappresentante lo stemma della città di Budapest. Da quel punto parte una stradina pedonale in salita, che è Sikló utca. Dopo una passeggiata di circa 700 metri, passando attraverso la Grande Rondella, si giunge sul Terrazzo Savoia.

 

 

Link utili

 

http://budacastlebudapest.com/

 

 

 

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