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UTILITA'

 

 

DOCUMENTI

Per essere ammessi in Ungheria basta il passaporto o – poiché fa parte dell’Unione Europea – anche semplicemente la Carta d’Identità, purchè sia valida per l’espatrio.
Per poter avere assistenza sanitaria, occorre avere il tesserino sanitario plastificato, chiamato Carta Nazionale dei Servizi (per capirci, quello che noi utilizziamo come Codice Fiscale).

Per i minori, la norma è cambiata nel 2012 e non basta più avere l’iscrizione dei nominativi dei figli sul passaporto dei genitori, ma tutti i minori devono avere un apposito documento di riconoscimento, che può essere il passaporto o la Carta di Identità valida per l’espatrio, che dal 2011 può essere rilasciata anche per i minori di 15 anni.
La cosiddetta “Carta Bianca” (o “lasciapassare”) non ha più validità all’estero.
Per i minori di 14 anni, si può richiedere, sia sul passaporto che sulla Carta di Identità, l’iscrizione dei nomi dei genitori. Si suggerisce di farlo, perché può essere utile al riconoscimento della paternità dei bambini, in caso i controllo. In mancanza di questo, si consiglia di munirsi di Stato di famiglia o di Estratto di Nascita, sempre per lo stesso scopo. Non è una cattiva idea, comunque, portarsi dietro - in tutti i casi - uno di questi documenti, per evitare il più piccolo equivoco.

Riportiamo che in alcuni casi, le carte di identità rinnovate con il semplice timbro del Comune,  potrebbe creare problemi. In tal caso, conviene rifare completamente il documento.
Infine, un suggerimento dato dalla stessa Farnesina, sul sito “Viaggiare Sicuri”. Portarsi con sé la fotocopia di documenti di riconoscimento e titoli di viaggio, lasciando al sicuro in albergo o in alloggio, i documenti originali.

 

Ultimo suggerimento (magari banale, ma sempre meglio sottolinearlo una volta di più): verificate prima della partenza le scadenze dei suddetti documenti. Un piccolo controlo per evitare di vedersi respingere l’ingresso nel Paese.

 

 

LINGUA

La lingua ufficiale è l'ungherese, ma è estremamente comune l'inglese che non solo viene parlato correntemente in tutte le strutture turistiche, alberghiere e di ristorazione, ma spessissimo anche in negozi comuni o anche semplicemente per strada se avete bisogno di un'informazione. Altre lingue usate sono il russo (soprattutto dalle persone più mature e il tedesco.

 

L'italiano comincia a prendere piede e può capitare di incontrare persone che lo parlano, ma non è comunque la regolarità. Menu, guide e audioguide nei musei, cartelli informativi e più in generale ogni tipo di materiale informativo sono quasi sempre in inglese. Solo talvolta, si trovano questi materiali in italiano.

 

Un piccolo suggerimento che possiamo dare è di imparare, prima di partire, quelle poche parole di buona educazione in ungherese, come i saluti e i ringraziamenti.

 

 

GUIDE

Già in aeroporto, ma anche nelle stazioni principali, negli alberghi e in giro per la città troverete diversi punti informazioni o semplici stand dove si offre gratuitamente guide, pubblicazioni e piantine della città in inglese (talvolta anche diverse lingue, compreso l'italiano).

 

 

TELEFONO

A Budapest c'è la totale copertura per tutte le compagnie italiane per i cellulari.
Per chiamare in Italia occorre fare il prefisso +39.
Per telefonare ad un telefono ungherese dall'Italia occorre fare il +36. Il prefisso di Budapest è 1.
Le tariffe dipendono dal vostro fornitore e dal vostro contratto. Informatevi prima sui costi, ma sono gli stessi costi che valgono per tutta l'Europa Zona UE (o Zona 1), con cui, però, paga anche chi riceve la telefonata.

 

 

ELETTRICITA’

E' la stessa italiana (220 Volt/50Hz), quindi tutti gli elettrodomestici italiani funzionano anche a Budapest. Qualche problema può esserci per le prese. Gli ungheresi, infatti, utilizzano esclusivamente la presa tipo F (che sono quelle con i fori un po' più grandi e senza foro centrale, dette anche “tedesche”).
I nostri apparecchi, invece, spesso hanno spine di tipo C (vecchio tipo) o L, che hanno i cilindretti più piccoli con 2 o 3 poli.

Come regolarvi? E' molto semplice. Se la spina ha due poli (come nel caso di un caricabatteria per cellulari, per esempio), si adatta abbastanza bene alla presa ungherese. Se la spina ha 3 poli, avete assolutamente bisogno di un adattatore. Per spiegare quello che vi serve dite al rivenditore che dovete andare in Germania. Capirà immediatamente quello che vi serve.

 

 

SIGARETTE

La vendita di sigarette è piuttosto rigida in Ungheria. Possono essere, difatti, vendute solo a maggiorenni e in opportuni negozi chiamati “dohánybolt”, che non possono mostrare la merce all’esterno del negozio e per questo motivo hanno spesso la porta di ingresso assolutamente chiusa.

Potete riconoscerli solo da appositi simboli quali:
- Segnale rotondo del divieto di transito con il numero “18” all’interno o segnale rotondo tricolore con la lettera T all’interno e la scritta su fondo marrone “Nemzeti Dohánybolt”. Segnali, comunque molto riconoscibili una volta che ne avete visto uno.

 

Il divieto di fumo è tassativo in tutti i luoghi pubblici coperti, alle fermate dei mezzi pubblici, nei parchi- giochi e a meno di 5 metri dalle porte dei negozi. Il divieto di fumo è contrassegnato dalla scritta “Dohányozni tilos”,

 

 

ALCOL

Sono vietati vendita e consumo ai minorenni. Inoltre è vietata la vendita di alcolici imbottigliati dopo la mezzanotte. Naturalmente nei locali si può bere quando e quanto si vuole, ma non è possibile acquistare alcolici e portarli fuori.

 

Per chi guida vige la “tolleranza zero” e per zero si intende che anche un semplice sorso di birra può far scattare sanzioni a chi guida.

 

 

POPOLAZIONE

Gli ungheresi tendono ad essere piuttosto riservati, ma in generale sono rispettosi, curiosi e molto ospitali, anche se non lo mostrano per la riservatezza di cui sopra. Non è affatto raro che qualcuno si avvicina per offrirvi il loro aiuto se vi vedono solo con una cartina in mano o si offrano per scattarvi una foto.

Hanno una forte (e forse incomprensibile) simpatia per l’Italia e gli italiani. Tendono ad essere molto sospettosi, invece, dei russi e degli spagnoli.
Un volta capito che siete italiani, può anche capitare che una guida, una cameriera o semplicemente una persona per strada si mette a chiacchierare con voi, mostrandovi una forte apertura di simpatia ed empatia. Se avete dubbi o cercate un’informazione, chiedete. Si faranno in quattro per aiutarvi e darvi le informazioni che vi servono.
La loro riservatezza si sente anche nei negozi (anche fortemente turistici, come quelli di souvenir). E’ facile che i commessi non si avvicinano nemmeno, allo scopo di invogliarvi o spingervi a comprare qualcosa. Non insisteranno mai! Basta però, che fate un piccolo gesto nei confronti dei commessi e correranno ad aiutarvi e a rispondere a tutte le vostre domande, con estrema cortesia.

 

Nelle dieci volte che noi siamo stati a Budapest, abbiamo avuto un massimo di due/tre casi di gesti di insofferenza. In generale mostrano una forma di cortesia molto riservata (e in un certo senso dai modi piuttosto “nobili” ed eleganti). Insomma, quella che a prima vista può sembrare freddezza, in realtà è molto spesso un senso civico e del rispetto molto elevato.

 

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